Breve premessa.
La politica, è lo specchio esatto della popolazione che vota, e chiunque non vota, è ugualmente responsabile, per la situazione attuale, perché fa decidere altri al suo posto.
Questa breve frase, per quanto sembri scontata, è fondamentale, per capire la situazione reale, e l’interconnessione che esiste, tra la vecchia politica, e i loro elettori. Ma è anche chiaro, il ruolo del cosiddetto “sistema”, e di chi ne è complice. Chi non cerca di cambiare e migliorare il mondo, e resta fermo a subire, non è intelligente, e quindi, per noi, è uno stupido. Non servono rivoluzioni, manifestazioni, oppure scontri diretti, con il “vecchio sistema”, chiunque ci provi, ha già perso, prima ancora di iniziare. Il vecchio sistema, che sfrutta la vecchia politica, spesso influenzandola, gestendola, e controllandola direttamente, ha avuto molto tempo, per organizzarsi, e rendere vano ogni tentativo, di cambiare e migliorare le cose. La violenza, e l’ignoranza, non servono a nulla, per avere risultati immediati, ottimi, concreti, e duraturi, bastano solo l’intelligenza e l’innovazione. Non devono mai sentirsi offese, le persone che non ci conoscono, e chi ci conosce sa, che noi non vogliamo certo giudicare, e tanto meno offendere nessuno, ma chi resta fermo, pur avendo la possibilità di crearsi un presente, e un futuro migliore, per noi è uno stupido.
Se prima della nostra presentazione, per adesso, solo ad alcune persone attentamente selezionate, le persone non avevano alternative, con la nostra attività, finalmente, tutti hanno la possibilità, di implicarsi direttamente, e ricominciare a fare politica.
Quando parliamo di persone stupide, ci riferiamo a chiunque non si unisca a DirectDemocracyS, perché siamo gli unici al mondo, ad avere tutte le potenzialità, per creare veramente un modo diverso, e migliore. Siamo stati anche noi stupidi, e anche noi eravamo complici, del vecchio sistema politico, economico, finanziario, e sociale. Ma tutti noi, abbiamo deciso di darci da fare, e di lavorare concretamente, direttamente, regalandoci reciprocamente, una delle cose più importanti, il nostro tempo, in una collettività, organizzata, e coesa. In poche parole, abbiamo deciso di non restare fermi, a subire tutte queste ingiustizie, ma di implicarci di persona, nelle nostre attività comuni.